Memorial Pantani 2018, trionfa Ballerini! Battuti Gaudu e Gavazzi. Nibali ci prova da finisseur

Va a Davide Ballerini il Memorial Pantani 2018. Sul traguardo di Cesenatico il corridore Androni Giocattoli-Sidermec della ha regolato un gruppo di 18 unità che si era avvantaggiato lungo l’ultimo dei tre passaggi sulla salita di Montevecchio, con Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) che ha cercato la stoccata da finisseur a tre chilometri dall’arrivo ma è stato ripreso in vista del triangolo rosso. Alle sue spalle si sono piazzati David Gaudu (Groupama-FDJ) e Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli-Sidermec), con Xandro Meurisse (Wanty-Groupe Gobert) e Gianluca Brambilla (Nazionale Italiana) a completare la top five. Per il corridore di Cantù, che proprio ieri ha compiuto 24 anni e che dalla prossima stagione vestirà la maglia della Astana, si tratta del secondo successo tra i professionisti dopo quello nel prologo del Sibiu Tour 2018.

Come da copione, ci vuole poco affinché il gruppo conceda spazio agli attaccanti del mattino. A comporre questo primo tentativo sono Samuele Battistella (Nazionale Italia), Alessandro Tonelli (Bardiani-Csf), Daniel Turek (Israel Cycling Academy), Alexander Evtushenko (Lokosphinx) e Davide Gabburo (Amore e Vita – Prodir) che dopo 10 chilometri iniziano a guadagnare su un gruppo sornione. Unico a provare qualcosa è Thomas Deruette (WB Veranclassic), ma il belga si muove troppo tardi e il suo tentativo disperato appare sin dall’inizio destinato al fallimento.

La prima ora di corsa scorre così abbastanza tranquilla, con i coraggiosi di giornata che provano ad accumulare più vantaggio possibile, percorrendo 39,150 chilometri nei primi sessanta minuti. Il gruppo in quel momento ha un ritardo di 6’15”, ma la Bahrain – Merida decide che giunta l’ora di cambiare ritmo, iniziando a rosicchiare terreno. Rapidamente il vantaggio degli attaccanti cala, mentre Deruette viene ripreso dopo circa 60 chilometri di corsa, quando i fuggitivi sono ormai vicini aprimo GPM di giornata, a Montevecchio. Ai piedi della salita il distacco è di cinque minuti, ma allo scollinamento il margine è ridotto di ulteriori sessanta secondi, segno che ormai l’andatura e le intenzioni sono decise.

Nessun rischio nel falsopiano e nella discesa successiva, arrivando così a Cesena con un gap ancora di 3’45”. Ma è solo la calma prima della tempesta, perché già in pianura il gruppo accelera nuovamente portandosi ad appena due minuti ai piedi della seconda ascesa di Montevecchio. Mentre davanti perde contatto Gaburro, in gruppo si comincia a fare sul serio con alcuni nomi pesanti a muoversi. All’inseguimento dei battistrada partono infatti Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida), Nairo Quintana (Movistar), Dario Cataldo (Italia) ed Elie Gesbert (Fortuneo-Samsic), anche se quest’ultimo non riesce a reggere il ritmo degli altri tre, ai quali si accodano invece Marco Tizza (Nippo-Fantini) ed Eddie Dunbar (Team Sky), con Matej Mohoric (Bahrain-Merida) che invece fallisce il ricongiungimento.

Rapidamente i cinque inseguitori si riportano sulla testa della corsa, dalla quale Evtushenko aveva perso contatto in vista dello scollinamento, che regge comunque il loro ritmo formando un gruppetto di nove uomini al comando. Dal gruppo poco distante, appena una dozzina di secondi, partono nuovi tentativi con Matej Mohoric (Bahrain-Merida), Ivan Santaromita (Nippo-Fantini), Marco Minnaard (Wanty – Groupe Gobert), Davide Ballerini e Francesco Gavazzi (Androni-Sidermec) che si aggiungono agli attaccanti.

Rapidamente questi 14 corridori guadagnano terreno, fino a superare i trenta secondi di vantaggio, ma il gruppo reagisce prontamente, chiudendo alle prime rampe del terzo passaggio sul GPM. Ma ormai siamo nuovamente in salita e il forcing dei migliori spezza il gruppo in due tronconi. Ne approfittano per partire Ben Hermans (Israel Cycling Academy) e nuovamente Dunbar, ai quali provano ad andare dietro anche alcuni big come Nairo Quintana e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida). In un gruppetto di cui fanno parte anche David Gaudu (Groupama-FDJ) e nuovamente Cataldo, assieme al siciliano anche i compagni Domenico Pozzovivo e Franco Pellizotti. Allo scollinamento i due transitano da soli, ma il sestetto rientra non appena iniziata la discesa.

Agli otto di testa si aggiungono ancora altri uomini, formando così un gruppo di 19 unità in testa alla corsa che vede presenti anche Serge Pauwels (Dimension Data), Gianluca Brambilla (Italia), Warren Barguil (Fortuneo-Samsic), Ivan Santaromita, Marco Tizza (Nippo-Fantini), Davide Ballerini, Mattia Cattaneo, Francesco Gavazzi, Fausto Masnada (Androni-Sidermec), Guillaume Martin e Xandro Meurisse (Wanty-Groupe Gobert). Quando si torna a salire verso Longiano il ritardo del gruppo è già di un minuto, un ritardo che inesorabilmente sale ulteriormente vista la qualità degli attaccanti, dai quali in salita perdono contatto Cataldo e Masnada, con il secondo che riesce comunque a rientrare poco dopo.

Finita la discesa, i 18 uomini al comando hanno dunque un vantaggio di 1’42” a 35 chilometri dalla conclusione, con Cataldo che si rialza e viene riassorbito dal gruppo, ormai destinato a continuare a perdere terreno. Si entra così nel circuito conclusivo, a meno di 20 chilometri dal traguardo, con un un ritardo incolmabile per gli inseguitori e davanti si comincia a studiarsi. Il drappello procede di comune accordo fino ai -3 dall’arrivo, quando è Nibali a provarci con un tentativo da finisseur. Il siciliano viene ripreso in vista della flamme rouge e nei 1000 metri finali, complice l’elevata velocità, nessuno ha la forza per riprovarci in contropiede. Si arriva così allo sprint che vede Ballerini partire lungo e ottenere la prima vittoria in carriera in una corsa in linea.

Ordine di arrivo Memorial Pantani 2018

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